A volte avere l’imbarazzo della scelta non è sempre qualcosa di positivo. Prendiamo il caso di una ristrutturazione di una casa. I materiali a disposizione per rinnovare i pavimenti e le pareti sono talmente tanti da essere a rischio “capogiro”. Ad esempio, cosa sceglieresti tra microcemento e gres porcellanato?
Tranquillo, non c’è bisogno di andare nel panico. Nelle prossime righe ti illustreremo tutti i pro e contro di questi due materiali dalle caratteristiche uniche.
Qual è la differenza tra gres porcellanato e microcemento?
Microcemento o gres? Per orientarci in questa difficile scelta è doveroso partire dall’analisi dei due materiali. Isoplam opera nel settore del microcemento da oltre 40 anni e più volte abbiamo raccontato le caratteristiche delle soluzioni cementizie offerte dall’ azienda. Nel catalogo Isoplam troverai una serie di importanti prodotti, come ad esempio Microverlay – il microcemento a basso spessore – adatti a rivoluzionare i tuoi ambienti interni ed esterni secondo lo stile dei tuoi desideri.
Se dovessimo dare una definizione di microcemento, lo classificheremmo come un composto formato da un legante polimerico unito ad una speciale miscela cementizia.
Passiamo però ad osservare il concorrente del nostro microcemento, ovvero il gres porcellanato.
Che cos’è il gres porcellanato?
Il gres porcellanato si presenta visivamente molto simile alla ceramica. Ciò nonostante, dietro alla sua lucentezza, cela alcune potenzialità che lo rendono uno dei materiali più apprezzati per la realizzazione di pavimentazioni in ambito domestico e commerciale.
Dal punto di vista strutturale il gres è una miscela composta da ceramica, argilla, feldspati, caolini e sabbia. Tutti questi elementi vengono macinati ed atomizzati per generare un composto, che verrà cotto successivamente ad una temperatura compresa tra i 1200 e i 1400°C. La cottura ad alta temperatura è un passaggio cruciale: il risultato è un composto omogeneo che spicca per la sua elevata resistenza agli urti e alle abrasioni.
Gres o porcellonato? I pro e i contro
La riflessione inerente alla scelta tra microcemento o gres porcellanato accende una sfida piuttosto interessante. Se fossimo su un ring di pugilato, con ogni probabilità il match tra i due materiali si deciderebbe ai punti.
Come abbiamo visto qualche riga più su, il gres si fa notare per la sua eccezionale resistenza alle abrasioni e al calpestio. Non a caso, è utilizzatissimo in tutti quei luoghi soggetti ad un traffico elevato, come ad esempio centri commerciali e showroom.
La resistenza agli urti risulta essere una caratteristica in comune con il microcemento. La miscela cementizia di Isoplam, oltre ad essere contraddistinta da eccellenti qualità meccaniche, non teme neanche gli agenti atmosferici. La sua superficie è idrorepellente e per tale motivo viene sfruttata anche per la realizzazione in esterno.
Inoltre, le pavimentazioni Isoplam non sono solo un utile “scudo” contro pioggia e umidità: le superfici in microcemento schermano i raggi UV e limitano la loro azione dannosa responsabile dell’alterazione dei colori dei rivestimenti.
Parole d’ordine: versatilità
I vantaggi del microcemento e del gres porcellanato potrebbero essere racchiusi nella parola “versatilità”. Entrambi i materiali si caratterizzano per il basso spessore delle loro superfici. Microverlay, grazie ai suoi appena 3 millimetri di spessore, può essere applicato su qualunque genere di supporto scongiurando le tanto fastidiose quanto costose opere di demolizione. Anche il gres porcellanato permette di rivestire con facilità superfici già esistenti.
E’ però maggiore il suo spessore che va dai 5 mm in su. Rispetto al microcemento però l’applicazione di piastrelle in gres porcellanato risulta per certi versi più complessa: prima di posarle è necessario assicurarsi che la pavimentazione preesistente sia stata levigata accuratamente, in maniera tale che la superficie risulti completamente omogenea. La fase successiva, quella dell’incollaggio, richiede grande attenzione: per evitare di compromettere il pavimento non si deve formare alcuna bolla d’aria sotto le piastrelle.
Microcemento e gres porcellanato: campioni d’estetica
La scelta tra microcemento o gres viene resa difficile anche dall’alta resa estetica dei due materiali. Infatti, rappresentano due elementi “camaleontici” in grado di riprodurre effetti estetici di grande impatto capaci di rimandare con la mente al marmo, al cotto e a tante altre tipologie di rivestimento.
Microcemento e gres porcellanato offrono pavimentazioni che donano un importante senso di ampiezza agli spazi in cui vengono applicate. Possono essere adottate in qualunque genere di ambiente, dal bagno alla cucina, dalla camera da letto al soggiorno. Il gres porcellanato permette di sperimentare anche soluzioni artistiche, come ad esempio il rivestimento a mosaico per impreziosire la parete interna di una doccia. Ma Microverlay non è da meno perchè il modo altamente artigianale in cui viene realizzato lo rende una superficie unica: i segni delle spatolature abilmente eseguite dall’artigiano creano un particolare aspetto nuvolato di movimento oppure un aspetto che richiama il marmo e le sue venature.
Rimanendo in tema estetico, la sostanziale differenza tra i due materiali risiede nell’aspetto continuo del microcemento, il quale garantisce superfici prive di fughe. Il gres porcellanato viene applicato sotto forma di piastrelle o lastre che, nonostante lo spessore minimo, non possono fare a meno della presenza di fughe.
L’aspetto di continuità assicura un altro plus al microcemento: l’assenza di fughe riduce l’accumulo di polvere e soprattutto la proliferazione di batteri. Tale caratteristica sta portando sempre più in voga i rivestimenti cementizi all’interno dei contesti dove venga richiesta facilità di pulizia.
I costi del microcemento e del gres porcellanato
Nella sfida senza esclusioni di colpi tra microcemento e gres porcellanato non resta che valutare l’aspetto economico. Ovviamente fornire una risposta univoca non è alquanto facile: i costi per entrambi i materiali variano in base alla tipologia di lavorazione, alla metratura da rivestire, alla manodopera ed al design da riprodurre.
In linea di massima, i costi per la realizzazione di rivestimenti in gres porcellanato partono dai 45 euro al metro quadro per le piastrelle in monocottura fino ai 60 euro al metro quadro per il gres effetto marmo di prima scelta. La differenza di prezzo si rispecchia anche nelle proprietà del materiale scelto. Una piastrella in monocottura presenta indubbiamente una resa estetica e qualità meccaniche decisamente inferiori rispetto ad un rivestimento in gres di prima scelta.
La realizzazione di mosaici per il bagno o per le cucine in gres si caratterizza invece per costi totalmente diversi: il lavoro manuale e artigianale che sta dietro a questo genere di applicazione può far lievitare i prezzi fino a 150 euro al metro quadro.
La forbice di prezzo dipende anche in questo caso da diversi variabili e dalle numerosi soluzioni offerte: con Isoplam è inoltre possibile riprodurre superfici effetto corten, stucchi alla veneziana, pareti rustiche e tanto altro ancora.
Quindi, meglio microcemento o gres porcellanato? Con gli elementi fin qui forniti siamo sicuri che non avrai difficoltà nel compiere la tua scelta. Nel frattempo, per schiarire la nebbia degli ultimi dubbi, ti consigliamo di dare un’occhiata alle innumerevoli creazioni di Isoplam. Scrivi anche per un semplice consulto: l’ufficio tecnico è a tua completa disposizione.