Le miscele cementizie e le resine ci permettono di realizzare meravigliose pavimentazioni a basso spessore. Tuttavia, questi materiali sono gli unici idonei alla creazione di superfici continue? Ad esempio, hai mai sentito parlare del pastellone veneziano?
Nelle prossime righe indagheremo su cosa è meglio scegliere tra il microcemento e il pastellone: analizzeremo tutte le caratteristiche senza tralasciare alcun dettaglio. Chi la spunterà tra i due? Siamo pronti ad assistere a questo avvincente match in tema di rivestimenti!
Microcemento o pastellone?
Microcemento o pastellone? Per iniziare a diradare la nebbia di dubbi partiamo proprio dalla definizione di questi particolari materiali. Il microcemento rappresenta per Isoplam il proprio core business, realizzando da oltre 40 anni superfici e rivestimenti con le speciali miscele cementizie.
Il microcemento è un rivestimento cementizio polimerico che può essere utilizzato per ambienti interni ed esterni, sia per i pavimenti che per le pareti. Su queste pagine abbiamo evidenziato più volte le potenzialità di questo composto che spicca indubbiamente per la sua versatilità: può essere utilizzato a copertura di qualunque tipo di superficie senza ricorrere a fastidiose e onerose opere di demolizione. Inoltre, grazie all’assortimento di colori che si possono scegliere nel Microverlay Color Box può essere posato in oltre 50 tonalità diverse adattandosi a qualunque genere architettonico, dal minimal allo shabby chic, dal classico fino al rustico.
Che cos’è il pastellone veneziano?
È arrivato il momento di concentrarsi sul concorrente del nostro amato microcemento, ovvero il pastellone veneziano. La sua storia è antichissima: le prime tracce della sua presenza risalgono addirittura all’epoca romana per poi diventare un vero e proprio must nelle case veneziane a partire dal 1400.
Il pastellone veneziano è un rivestimento a più strati composto da calce naturale a cui spesso viene aggiunto del cocciopesto, il quale si ottiene dalla frantumazione o macinazione di laterizi, come vecchi mattoni o tegole.
Questo composto viene mischiato poi con acqua. Si origina così il processo di presa idraulica originato dai silicati alluminati presenti nell’argilla frantumata e dagli idrati di calcio contenuti nella miscela di acqua e calce. Tale operazione garantisce eccezionali qualità di permeabilità e durata. Non a caso già gli antichi romani lo usavano per rivestire i muri di acquedotti e cisterne, in quanto li rendeva particolarmente resistenti all’azione dell’umidità.
Lo strato superiore del pastellone veneziano è caratterizzato da un impasto di polvere di marmo e calce spenta, il quale viene levigato successivamente a cazzuola per ottenere una superficie liscia e lucida.
I vantaggi del microcemento e del pastellone
Nella riflessione tra cosa sia meglio tra microcemento o pastellone è possibile notare diversi punti di contatto. Infatti, i due materiali offrono come risultato finale una pavimentazione a basso spessore e priva di fughe. Le superfici ottenute con il microcemento e il pastellone garantiscono un’ottima resa estetica e regalano agli spazi un senso di ampiezza che si adatta a qualunque ambiente della casa.
Al tempo stesso, i materiali spiccano per igiene e sicurezza. La mancanza di fughe sui rivestimenti evita l’accumularsi di polvere e soprattutto il proliferare di germi e batteri. Per quanto riguarda la pulizia regna la parola “semplicità”: per pulire le superfici è sufficiente un panno ed un apposito detergente.
Veniamo ora però alle caratteristiche tecniche del microcemento e del pastellone. Anche in questo caso possiamo osservare delle similitudini. Come abbiamo visto poche righe più su, l’antica tecnica della presa idraulica conferisce al pastellone veneziano resistenza agli urti, impermeabilità ed un eccellente traspirabilità.
Le stesse qualità le ritroviamo contemporaneamente nel microcemento. Non è certamente un caso se i due materiali sono tra i più utilizzati per le pavimentazioni. Sono anche idonei per rivestire i massetti radianti degli impianti di riscaldamento a pavimento: il basso spessore e l'elevata conducibilità termica delle due tipologie di rivestimento consentono una bassa resistenza termica concorrendo al risparmio energetico
Questione di “spessore” e “ecologia”
Terminate le somiglianze tra microcemento e pastellone veneziano? In realtà entrambi i rivestimenti si caratterizzano per il basso spessore, qualità che permette di applicarli su superfici già esistenti risparmiando gli onerosi costi di demolizione.
Il prodotto Microverlay presente nel catalogo Isoplam è celebre per il suo spessore estremamente ridotto di appena 3 millimetri. Quali sono invece le misure per il pastellone veneziano? Gli spessori per il prodotto della “laguna” sono variabili: si parte da circa 4 millimetri per arrivare ad un massimo di 10 millimetri.
Ciò è dovuto al fatto che le fasi di lavorazione del pastellone veneziano prevedono spesso l’inserimento di inerti a granulometria varibaile. Sia il microcemento che il pastellone sono ottimi per ricoprire superfici già esistenti, ma a volte lo spessore maggiore di quest’ultimo potrebbe chiedere una nuova regolazione di porte ed infissi.
Un’altra grande differenza tra microcemento e pastellone risiede nei componenti che li originano. Quelli del pastellone veneziano sono al 100% naturali. Proprio per questo motivo è stato riscoperto per la ristrutturazione di case e locali in chiave ecologica.
Il microcemento è invece l'evoluzione dell'antico pastello uno è: l'esigenza di avere superfici più resistenti agli urti all'usura ha fatto nascere delle miscele innovative contenenti inerti naturali, cemento e leganti polimerici a base acqua, affidabili e sicuri.
Quindi, meglio microcemento o pastellone? A te la scelta. Prima di decidere però accendi la tua fantasia dando un’occhiata ad alcune delle creazioni Isoplam. Scrivici per saperne di più: l’ufficio tecnico è sempre a tua disposizione.